lunedì 12 marzo 2012

11 marzo - mail n. 10 - hoi an





Una domenica fantastica.
Sveglia alle cinque, con naso rosso fuoco e fronte bozzuta, e partenza alle sei per Hoi An.
Autista, cinque adulti viet, due nanette e me.
Dopo pochi minuti di strada, la piccola di Can ha iniziato a vomitare...prima,seconda e terza fermata...vomito e colazione.
Classica trattoria di passaggio lungo la statale,rinomata per la zuppa.
Eh sì, colazione con zuppa fumante di verdure, riso e carne di manzo. L'odore ricordava il nostro brodo, quasi disgustoso in cottura, e con possibile risvolto gradevole al momento dell'assaggio. Comunque non avrei mai e poi mangiato quella carne per colazione..ho fatto finta di assaporare carote e brodaglia.
Visto che la nanetta vomitina non riusciva a riprendersi, è stata scaricata al ristorante in compagnia del padre, in attesa dell'arrivo del nonno per poter far ritorno a casa.
Via, nuovamente in strada tra curve e montagne.
Camion, moto, macchine ovunque..sorpassi impensabili..e clacson assordanti e irritanti.
Tre ore di muovimenti conturbanti per approdare nella bellissima Hoi An..
Hoi An è stata dichiarata patrimonio dell'Umanita ed è la città vietnamita che più conserva l'atmosfera del passato.
E' stata una via importantissima per il commercio internazionale, in quanto città fluviale e in ottima posizione costiera.Sorse contemporaneamente a Malacca,splendida città della Malesia, e Macao. Questo le permise di funzionare come approdo per i mercantili olandesi, portoghesi, cinesi e giapponesi , dando così inizio agli acquisti della splendida e pregiata seta...
Al posto della lonely planet, per questa giornata abbiamo avuto una guida speciale: Triet, l'uomo di Hoi An.
Al nostro arrivo in città siamo andati a conoscere e porgere i nostri saluti alla mamma. E dopo qualche minuto di conversazione, ci siamo diretti verso il centro.
E' impossibile dimenticare la bellezza di questa città.
Case basse in legno scuro e muratura, tetti "tegolati" e sporgenti, stradine strette e popolate, templi buddisti, varietà di ristoranti impensabile, ponte gispponese, il fiume e le sue barchette,il rumore incessante delle macchine da cucire, e negozi coloratissimi, carichi di oggetti desiderabili da tutti i turisti.
Ceramiche, stoffe, lampade, cuscini, dipinti, scarpe, magliette, stuzzicano la fantasia di qualsiasi persona, in particolare quella delle donne, incluse le vietnamite.
Senza parlare dei piatti tipici di Hoi An. Il Cao lau, per primo. Si tratta di tagliolini conditi con crostini, maiale , germogli di soia e verdurine. L'originalità e il segreto di questo piatto stanno nell'acqua usata per la sua preparazione, che deve esser raccolta tassativamente nel pozzo della città.
L'altra grande specialità è la "rosa bianca", un mix di gamberetti e maiale avvolti nella carta da riso....
Non bisogna scordare la baguette fritta, le pannocchie arrostite per le strade, e una piccola baracca ai piedi del fiume, un po' fuori dal centro, dove abbiamo mangiato la carta di riso tostata con la famosissima salsa di acciughe vietnamita, unica nel suo genere, e delle piccolissime arselle condite con verdurine sminuzzate....e per finire il mais cotto con lo zucchero..un po' nauseabondo....e non buono come la bevanda al fagiolo.
Devo dire che sto rischiando tanto con il mio intestino...ho già avuto sentore di disequilibrio...ma dopo le arselle....
In compenso, ieri la piccola Kitty, figlia di Tram, ha aggiunto chili al suo già notevole peso...la piccola torella ha mangiato più di tutti noi...e si è incollata al mio corpo..peggio di una gomma da masticare....
ma è troppo carina, e per sua fortuna, è più bella della mamma.

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